3b meteo: stratwarming e vortice polare

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By Annibale

Riportiamo qui le considerazioni a cura di Francesco Nucera di 3b meteo relativo agli effetti dello stratwarming. Preme ribadire che non concordiamo completamente con detta analisi

STRATWARMING, SPLIT DEL VORTICE POLARE NON CANONICO- 3b meteo – Il vortice polare stratosferico, durante il periodo di Natale ha subito un intenso riscaldamento. Il vortice si è così diviso secondo quel fenomeno che viene definito ‘split del vortice polare’. Si tratta del secondo evento avvenuto a distanza di 9 mesi dopo quello del febbraio scorso.

3B METEO, gli eventi di stratwarming: Tuttavia ogni evento di stratwarming e di split ha una storia a sé. Quello del febbraio è avvenuto molto velocemente con ripercussioni quasi immediate nella circolazione alle medie latitudini dal momento che anche il vortice troposferico si era diviso. Quello di dicembre invece è un fenomeno ‘non canonico’ dal momento che lo split è solo in medio alta stratosfera, il riscaldamento è partito dall’area siberiana e il lobo più importante è quello europeo e non canadese come di norma dovrebbe essere. La suddivisione in bassa atmosfera non è poi avvenuta. Si tratta di un fenomeno ibrido. Tuttavia durante il primo riscaldamento, l’evoluzione è stata associata ad alcune irruzioni di aria gelida di natura artica verso l’Europa centro orientale. Le altre invece sono state sottoposte all’azione stabilizzante di un campo di alte pressioni.

NUOVO INDEBOLIMENTO DEL VORTICE POLARE – dopo un ricompattamento il vortice polare stratosferico viene nuovamente messo a dura prova da un secondo riscaldamento iniziato in area siberiana. Questo provoca un nuovo ulteriore indebolimento del vortice. La dinamica stratosferica si dovrebbe ripercuotere sulla circolazione delle medie latitudini. Il vento zonale infatti alla quota di 100 hPa viene visto scendere di intensità. In pratica è un segnale che si va verso il compimento lento dello stratwarming

CAMBIO DI SCENARIO IN EUROPA – cosa c’è da aspettarsi? Un graduale cambiamento della circolazione alle medie latitudini. Il robusto campo di alte pressioni sul Regno Unito tenderebbe ad attenuarsi rinforzandosi gradualmente in pieno Atlantico. Alcune perturbazioni scivolerebbero verso il Mediterraneo da Nord Ovest seguite da masse d’aria artica marittima ma con contributi continentali. Questo dovrebbe determinare un espansione del sotto media termica anche su quelle zone d’Europa dove l’inverno fino a questo momento è risultato anche piuttosto secco. Tale dinamica di condizionamento non sarebbe di facile risoluzione; per questo motivo è ipotizzabile che anche la prima decade di febbraio possa mostrarsi fredda e dinamica in Europa.