Amarcord. 7-8 Aprile 2003 ondata di GELO e NEVE sul Molise

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By mario

APRILE 2003 E LA STORICA ONDATA DI NEVE E GELO

 

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Il 7-8 Aprile 2003 l’Italia, e più in particolare le regione del versante Adriatico, furono interessate da un’intensa ondata di gelo e neve. Tutto questo fu causato da un blocco d’aria molto fredda che si era gradualmente formato sulla Scandinavia e il Nord-Est dell’Europa.  Intorno al 05 del mese un forte anticiclone interessava il vicino Atlantico e aveva posizionato i suoi massimi nei pressi del Regno Unito.

Come spesso accade, la spinta all’aria gelida la diede proprio questa alta pressione, che col suo moto verso nord-est fece scivolare verso sud aria freddissima dalla Groenlandia, in direzione della Scandinavia prima e poi del Centro Europa, dei Balcani e dell’Italia.

Già dalla sera del 6 Aprile la neve iniziò a cadere a quote molto basse sulle regioni del medio/basso versante Adriatico, tant’è che la quota neve si attestava intorno ai 300/400 metri sul livello del mare.

Ma fu dal giorno seguente (lunedì 7 Aprile) che l’Italia entrò nel clou della forte ondata di neve e gelo. Delle vere e proprie bufere di neve si abbatterono sull’Appennino centrale e copiose nevicate si registrarono su Marche, Abruzzo e Molise. 

aprile 2003

La città di Campobasso era sotto una tormenta di neve e in pieno giorno il termometro segnava appena -3°C. Dalla serata del 7 Aprile la neve iniziò ad interessare anche le zone costiere dalle Marche alla Puglia. La neve scese persino a Cosenza, Catanzaro e Bari città.

Il giorno 8 Aprile su Campobasso si registravano tra i 20-25 cm di neve, mentre su Termoli si registravano circa 5 cm di neve!

ALCUNI DATI DELL’ONDATA DI GELO:

  • Marmolada -26°
  • Stelvio -20° -14°
  • Cimone e Terminillo -10°
  • Campo Imperatore -14°
  • Campobasso -3° di massima e -6° di minima
  • Belluno -8°
  • Modena -7°
  • Catanzaro -4°
  • Napoli -1°
  • Roma -1°

Ovviamente numerosi e pesantissimi furono i danni provocati alla vegetazione e all’agricoltura. Inoltre il 2003 viene ancora ricordato non solo per la tardiva ondata di gelo di Aprile, ma anche per una delle estati più lunghe, calde e siccitose.