Le vicende del tempo in inverno dipendono dalla bizze di gelido vortice polare di bassa pressione. Al contrario le vicende dell’ estate nel nostro emisfero sono profondamente influenzate dalle anomalie, rispetto alle media climatica, nella temperature delle acque superficiali tropicali SST = (Sea Surface Temperature) sia dell’Atlantico (Golfo di Guinea ) che del Pacifico equatoriale. Ebbene in questo ambito nel corso del mese di aprile 2015 si è verificato un intenso riscaldamento delle acque superficiali del Pacifico equatoriale, tra le coste del Perù-Cile e le coste Nord orientali dell’Australia.
L’anomalo evento è noto come EL Niño e si ripete a cadenza di 2-4 anni.
El Niño viene definito in atto quando le acque superficiali nella porzione medio-orientale del Pacifico equatoriale – area denominata Niño3.4. – superano almeno di +0.5 gradi la media climatica, cosa che aprile è già appunto avvenuta.
Rimarchiamo il fatto che vi è una probabilità del 70% che l’evento Niño prosegua anche in estate nell’emisfero Nord.
Nonostante il fenomeno sia così lontano dal Mediterraneo, ha influenza anche sulla nostra penisola perché le acque surriscaldate del Pacifico equatoriale occupano una superficie quasi pari a 1/7 della superficie della terra e quindi tale vasta anomalia termica è grado di far sentire la sua influenza sul clima di quasi tutto il pianeta.
Per quanto riguarda l’Italia il surriscaldamento della fascia tropicale tende a rinforzare la cella di Harley (vedi figura) anche sul Mediterraneo e di conseguenza si rinforza anche la fascia di anticicloni subtropicali (tra cui l’anticiclone Nord africano) generati dalla cella di Hadely medesima
Ne è una riprova il fatto che tutte e solamente le estati che si sono distinte per un caldo quasi record sulla penisola dal 1980 ad oggi, sono state concomitanti ad eventi di Niño, come del resto è avvenuto nel 1983, 1987, 1994, 1998, 2003, 2009 e 2012.
Conclusioni:
il Niño con buone probabilità sarà ancora presente nella prossima estate e quindi potrebbe favorire più frequenti incursioni sulla penisola da parte dell’anticiclone Nord africano e quindi un maggiore numero di ondate di caldo rispetto alla media degli ultimi 30 anni.
Fonte: MeteoGiuliacci