GELATE, un pericolo per l’uomo e l’ambiente (1^parte)

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By Annibale

Le gelate,un fenomeno che grava su uomo e ambiente,che molto spesso viene sottovalutato.

Le gelate, un fenomeno che grava su uomo e ambiente. Troppo spesso sottovalutato.

Il fenomeno della gelata si verifica nella maggior parte dei casi nelle zone di pianura: infatti sono molto “rinomate” le gelate che si hanno nella pianura Padana andando a creare danni irreversibili ad aziende zootecniche e aziende agricole in generale; ad esempio le colture ortive e soprattutto quelle da frutto nel periodo di inizio primavera riprendono a vegetare, come si nota dall’ ingrossamento delle gemme e dallo sbocciare dei fiori.

GELATE: se nel periodo da frutto (primavera) dovesse accadesse una gelata creerebbe dei gravi danni andando ad azzerare sia la vegetazione ma soprattutto la produzione dei frutti. Una delle conseguenze più importanti sono le scottature da freddo su foglie e teneri germogli e il successivo disseccamento e facendo lo stesso sui fiori che andrebbero poco dopo a cadere.

PERIODO DELLE GELATE: il periodo più propizio è chiaramente quello invernale però a volte è possibile riscontrarlo da fine autunno fino all’inizio primavera, allorché si presentano contemporaneamente durante il giorno determinate condizioni meteorologiche.

IRRAGGIAMENTO: l’intenso irraggiamento del terreno dovuto all’assenza di nubi che andrebbero a filtrare e quindi disperdere nell’atmosfera la radiazione solare è una delle condizioni affinché possa verificarsi tale situazione; l’altra condizione fondamentale è l’assenza di vento che potrebbe favorire il rimescolamento degli strati d’aria.

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Durante il periodo invernale possiamo riscontrare diversi fenomeni tutti riconducibili alla parola gelo:

Il ghiaccio: è piuttosto immediato pensare alla trasformazione dell’acqua dallo stato liquido a quello solido. L’acqua che si trasformerà magari dopo una nevicata sarà conseguenza dello scioglimento dei cumuli di neve. Esiste, poi un altro fenomeno assimilabile come quello del gelicidio che consiste nella solidificazione istantanea di pioggia che gela a contatto con il suolo e che crea uno strato molto scivoloso e invisibile data la sua trasparenza.

La brina: si forma soprattutto su superfici che tendono a disperdere calore. E’ frequente principalmente durante le notti invernali con cielo sereno e calma di vento, condizioni che favoriscono la dispersione del calore. Si forma per il brinamento del vapore acqueo su una superficie fredda (suolo, oggetti, tetti): quindi occorre che il punto di rugiada sia maggiore della temperatura superficiale, ma inferiore a 0 °C.

La galaverna: consiste nella formazione di ghiaccio sottoforma di veri e propri aghi che vanno a depositarsi sulla maggior parte della vegetazione arborea e si creano quando la temperatura è al disotto dello zero ed è presente della nebbia.

La seconda parte dell’articolo verrà pubblicata settimana prossima per approfondire ancor di più questo ambito tanto conosciuto ma altrettanto confuso. HAI NECESSITA’ DI UNA PERIZIA METEO? CONTATTACI