
Il modello americano Gfs (global forecast system) tra qualche mese non verrà più sviluppato. Pronta l’alternativa: fv3
Può sembrare impossibile e in fondo anche trascurabile agli occhi di un lettore inesperto, che vi sia una sorta di competizione su quale modello matematico sia più performante a livello globale per prevedere il tempo. Invece la cosa è di fondamentale importanza perché il tempo condiziona la nostra vita molto più di quanto si creda e perché un banale errore sulla traiettoria di una semplice perturbazione può non comportare grossi ripercussioni, ma sbagliare in pieno la traiettoria di un uragano mette a repentaglio la vita di migliaia di persone e può costare molto, anzi moltissimo, anche in termini economici.
MODELLO AMERICANO GFS E EUROPEO ECMWF: E’ risaputo nell’ambiente che il modello europeo sviluppato presso il centro di Reading, meglio noto come ECMWF, sia il modello più performante al mondo per le previsioni sino a 3 giorni, 72 ore, mentre la sua affidabilità scende drasticamente nel medio e soprattutto nel lungo termine, dove però nessun modello riesce ad esprimersi a grande livello e dove nemmeno GFS riesce a riscattarsi, restando complessivamente il peggiore.
Dunque da qualche tempo fanno “girare” questo FV3, che pare stia fornendo ottimi risultati, sia nel breve termine, sia nel lungo, arrivando finalmente a competere alla pari con gli altri modelli e con la prospettiva di diventare veramente il più bello del reame, grazie all’utilizzo di un particolare algoritmo, utilizzato in ingegneria. Il riscontro è arrivato confrontando le performances degli altri modelli con il FV3 in occasione del passaggio di alcuni uragani sul territorio americano. Si è notato come l’FV3 si sia avvicinato alla previsione di Reading, come si può vedere anche dall’immagine qui a fianco relativa alla traiettoria di Harvey. Secondo il NOAA andrà però ancora leggermente migliorato prima di mandarlo ufficialmente “al fronte” e pensionare il vecchio GFS.
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