
Quanta neve cade mediamente in Italia? Quali sono i posti in cui ne cade di più? Perché in alcuni luoghi è più difficile che cada rispetto ad altri?
Per rispondere a queste domande è necessario avere contezza di alcuni fatti generali. La neve in Italia è un fenomeno meteorologico frequente e, in determinate aree della penisola, anche di notevoli proporzioni, benché si tratti di un paese Mediterraneo e di bassa latitudine media. Questo è dovuto sia all’orografia piuttosto rilevante (le Alpi con le montagne più alte del continente e gli Appennini) sia alla posizione geografica: fra l’Italia ed il serbatoio del gelo continentale siberiano (che è responsabile di molta parte delle ondate nevose della nostra penisola) c’è una immensa piattaforma continentale sostanzialmente piatta che va dai Balcani alle steppe siberiane senza interruzione alcuna e soprattutto senza l’azione mitigatrice di alcuno specchio d’acqua importante, se si eccettuano i piccoli ed ininfluenti mare Adriatico e Mar Nero. Una vera e propria autostrada del gelo che, quando si innesca un moto atmosferico retrogrado (ovvero contrario al normale andamento Ovest-Est della corrente a getto dovuto alla legge di Coriolis), convoglia masse d’aria gelide sul nostro paese.
Gelo continentale – Per questo motivo in Italia le aree esposte ad oriente sono sensibilmente più fredde e meno umide di quelle esposte ad occidente, poiché ricevono direttamente gli afflussi gelidi, con la presenza della dorsale appenninica a determinare un netto spartiacque tra le due aree macroclimatiche. Il settore alpino riceve invece il freddo maggiormente da Nord, dalle direttrici artiche, e sancisce una barriera quasi insormontabile per tali correnti settentrionali che, quindi, fluiscono verso sud ad oriente o ad occidente di esse (nel secondo caso si hanno quelle tipiche perturbazioni che i meteo-appassionati definiscono “rodanate”, poiché le masse di aria artica scorrono verso sud e penetrano nel Mediterraneo attraverso la valle del fiume Rodano ad ovest delle Alpi.
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