Virus e clima, uno studio spiega il legame

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By Gaetano

Virus e clima: uno studio dell’ Università del Maryland mette in evidenza la similitudine climatica tra Cina e le aree del Nord Italia dove il virus si è diffuso più rapidamente. Lo studio cerca di spiegare quale relazione possa intercorrere tra temperatura, umidità e contagiosità del Virus

Dalle analisi delle aree dove si è sviluppato maggiormente il Covid-19, alcuni ricercatori hanno ipotizzato che la sopravvivenza del virus e clima potessero essere correlati. L’Istituto di Virologia presso la Scuola di Medicina dell’Università del Maryland ha condotto lo studio. I ricercatori hanno scoperto quanto siano simili il clima e le condizioni di temperatura e umidità in Cina e negli altri Paesi nei periodi di maggior contagio del coronavirus.

Il Virus Covid-19 più diffuso in regioni dal clima simile

In Cina l’acme dei contagi si è avuto tra gennaio-febbraio, quando è esplosa l’epidemia nella provincia di Hubei. In quel periodo la temperatura media registrata a Wuhan era 6.8° C. Dopo la Cina, Italia, Corea, Iran sono stati i Paesi maggiormente colpiti dal coronavirus. L’ aumento dei contagi si è registrato nel periodo di febbraio-marzo, quando le temperature medie erano: 7,8°C a Piacenza e Lodi, 5,3°C a Seoul e 7,9 °C a Teheran. Dall’analisi dei dati quindi i ricercatori hanno concluso che il virus riesce a prosperare più facilmente  con temperature medie dai 5 agli 11°C e con un’umidità media relativa tra il 47 e il 79%.

Coronavirus e clima: un’ipotesi da tenere in considerazione.

I dati mostrano una potenziale relazione diretta tra temperatura e sopravvivenza ambientale del virus SARS-CoV-2, anche se i dubbi sono ancora molti. A sostegno dell’ipotesi c’è anche una mancata diffusione del coronavirus in località fredde, con clima rigido e freddo: in Russia hanno registrato solo 7 casi e anche in Canada sono solo 79 i contagiati. Si è constatato anche che un clima caldo renda difficoltoso lo sviluppo del virus: la Thailandia conta solo 53 casi e ha temperature di 32 °

Per chi volesse approfondire, lo studio (in inglese) è stato pubblicato su Social science research network e intitolato Temperature and latitude analysis to predict potential spread and seasonality for COVID-19 . Vale la pena ricordare che esso è ancora preliminare